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GUIDA AL JUDO AGONISTICO PER I GENITORI

Premessa:

E’ normale..

Avete portato il Vostro bambino a “fare judo” perché ve ne hanno parlato bene, perché avete sentito che è educativo, o magari perché il bambino ha qualche amico che già pratica.

Avete acquistato l’abito bianco, lo avete affidato a quel simpatico signore per un ora e mezza, e lo andate a riprendere stanco e felice.

 

Se siete fortunati, avete visto che il bambino viene “educato” a fare delle cose strane… Salutare inchinandosi, sistemare le ciabatte in ordine a fianco del materassone (“tatami” lo chiamano)..

Sbirciando attraverso una fessura della porta durante la lezione, vedete che il bambino gioca, impara, si accapiglia…

 

Gli viene insegnato a schienare l’avversario, a farlo cadere e a cadere lui stesso, a fare le capriole, a strisciare.. lo avrete visto magari imparare delle mosse dai nomi strani e, in generale, l’allenatore (Il Maestro, lo chiamano) usa termini strani, incomprensibili..in Cinese/giapponese (si, insomma, quella roba lì)..

Man mano che il bambino cresce, prende cinture colorate, diventa più bravo…

Alla dimostrazione di fine anno Vi stupisce.. perché quello che sembrava solo gioco e divertimento, Vi spiegano, è servito ad imparare le regole base del Judo.. a permettergli di imparare a COMBATTERE.

 

Oilà

Combattere?

Tipo sul ring?

E quando il Maestro vi dice che il bambino inizierà l’attività agonistica con una “garetta” siete un po' preoccupati…

 

Quella Domenica mattina, quindi, vi alzate di buon’ora e lo accompagnate in un palazzetto dello sport in cui sono stati stesi sei/otto materassoni (Tatami!! Accidenti ai nomi) ..

Centinaia di bambini vestiti tutti uguali si riuniscono sotto lo stemma del proprio Club/associazione e in un delirio che si può definire soltanto “Chaos organizzato”, iniziano la loro gara…

 

Attendete con pazienza che il Vostro bambino/bambina inizi il suo primo combattimento..

Entra sul Tatami, saluta l’arbitro, saluta il suo compagno ed inizia a strattonare l’avversario fino a quando uno dei due cade a terra..non si capisce cosa facciano, ma ad un certo punto l’arbitro gesticola ed urla parole strane..

ecco

 

È già finito..

Ha vinto o ha perso?

Ha combattuto bene?

E adesso? Che succede?

Ecco.. questo articolo è per voi.

 

 

Il Judo Agonistico, spiegato ai Genitori dei bambini

 1) Nel Judo gli atleti vengono divisi per fasce di età per cercare di equilibrare il più possibile gli abbinamenti, secondo questo schema:

 

Preagonisti:

 Bambini/e “A” 4 e 5 anni

 Bambini/e “B” 6 e 7 anni

 Fanciulli/e 8 e 9 anni

 Ragazzi 10 ed 11 anni.

 

Agonisti

 Esordienti “A” 12 anni

 Esordienti “B” 13 e 14 anni

 Cadetti/e 15÷17 anni

 Juniores 18÷20 anni

 Seniores età 21÷35 anni

 Under 19 open da Cadetti a 18 anni compresi

 Under 26 open da Juniores a 25 anni compresi

 Under 31 open da Juniores a 30 anni compresi

  

Nei Criterium (gare non competitive) l’unico scopo è di accompagnare i bambini nelle loro prime gare.. Tutti hanno la possibilità di combattere (più volte) ma non esiste una classifica. In genere tutti i bambini vengono premiati per aver partecipato.

 

Nelle Gare agonistiche oltre che per fasce di età , gli atleti vengono anche divisi per fasce di peso, per bilanciare ulteriormente le categorie. Il controllo del peso viene effettuato subito prima della gara, al momento dell’iscrizione.

 

GLI INCONTRI (O COMBATTIMENTI)

 

 Quando l’atleta viene chiamato sul tatami di gara, ci si aspetta che entri Salutando (con un inchino) il tatami.

 

Una volta presa la posizione, viene salutato l’arbitro e, giusto prima di iniziare il combattimento, viene salutato l’avversario.

 L’etichetta ha notevole importanza, e non è inusuale che un atleta venga squalificato se manca di rispetto all’arbitro o all’avversario!

 

Molto spesso le prime gare dei bambini prevedono la sola lotta a terra (Ne-Waza) più semplice e divertente per i bambini, e meno pericolosa, in quanto non hanno ancora appreso le capacità necessarie al combattimento in piedi.

Invece nel combattimento agonistico inizia sempre in piedi e può proseguire nella lotta a terra.

 

L’arbitro decreta l’inizio del combattimento con HAIJIME , lo blocca con MATTE e ne definisce la fine con SOREMADE.

  

Il Combattimento inizia con il fare le prese (Kumikata), con la mano destra si afferra il bavero sinistro dell’avversario, con la sinistra si afferra la sua manica destra. Le prese sono, in genere, speculari, ed il momento di fare la presa è il primo vero inizio della gara, tanto che ad alti livelli, il primo ad effettuare la presa corretta è in vantaggio.

 

Le prese (che possono essere scambiate da destra a sinistra durante il combattimento) permettono di afferrare l’avversario per squilibrarlo (Kuzushi) ed applicare le tecniche. Se un avversario rifiuta di fare le prese, o di farle fare, dopo un breve lasso di tempo può essere ripreso dall’arbitro con una pealità o, al limite estremo, squalificato

 

SISTEMA DI PUNTEGGIO: COME SI VINCE?

 

Nel Judo  si vince conquistando il Punto Intero (IPPON).. due Mezzi punti (WAZARI) fanno un ippon.

I punti si conquistano in due modi:

 

a. Proiettando a terra l’avversario con una tecnica.

Se l’avversario viene fatto cadere sulla schiena con FORZA, VELOCITA’ e CONTROLLO si consegue un IPPON, mentre se manca una delle caratteristiche si consegue un WAZARI.
Le caratteristiche della tecnica sono molto importanti, ma sopratutto bisogna ricordare che il CONTROLLO è necessario per evitare di fare del male all'avversario. Il rispetto di se stessi, del proprio ed altrui fisico sono di primaria importanza. Non è inusuale che ci siano Judoka che praticano ancora a sessanta/settant'anni.. ed è per questo che l'abilità nel cadere è la PRIMA cosa che viene insegnata e raffinata nei Judoka, fin da piccoli e poi in tutta la carrera.

 

b. Trattenendo l’avversario bloccato con la schiena a terra
con entrambe le spalle appoggiate al tatami e per 20 secondi è IPPON , se si tiene almeno 15 secondi è WAZARI (l’arbitro indica l’inizio del conteggio con OSAEKOMI e ne determina la fine con TOKETA’)

 

Infine  è possibile vincere l’incontro per Ippon se l’avversario si arrende (a causa di uno strangolamento o di una leva articolare al gomito) o se l’avversario viene squalificato (HANSOKU MAKE).

 

Esistono una serie di azioni che prevedono inoltre una penalità (SHIDO) che, in caso di parità, fa pendere la vittoria verso l’avversario.

 

Nel Judo agonistico sono consentiti gli STRANGOLAMENTI (SHIME) e le LEVE ARTICOLARI ESCLUSIVAMENTE AL GOMITO.

 

E’ richiesto che lo strangolato o chi è sotto leva, se non riesce a liberarsi,  SI ARRENDA PRIMA DI FARSI MALE.

Perché è solo lui che può decidere se è in grado di resistere alla tecnica o meno… Resistere indefessamente fino a svenire o a farsi lussare il gomito sono considerati atteggiamenti stupidi ed infantili…

 

Esistono anche una serie molto complessa e in continua evoluzione di tecniche, prese e comportamenti da evitare durante il combattimento, che possono portare ad una sanzione o alla squalifica (hansokumake)  (Ad esempio, uscire dal quadrato di combattimento, impedire all’avversario di fare le prese, entrare con la mano all’interno della manica del Gi avversario, rimanere passivi nel combattimento e non attaccare…)..

è troppo lungo, in un articolo semplice come questo, stare a spiegarle tutte, basti sapere che sono tutte tecniche tese a far si che il combattimento sia EQUO, SICURO e ONESTO.

 

 

L’arbitro usa una serie di gesti per permettere alla commissione agli atleti di comprendere quello che sta dicendo, qui ne vedete lo schema.
imparando a riconoscerli, si può capire come sta andando il combattimento, si comprendono i punteggi.

 

E' buona norma che chi sta fuori non esageri con il tifo, e lasci i consigli all'insegnante tecnico che è l'unico a cui è permesso di stare a bordo tatami.
Ed è già successo che fan troppo sfegatati abbiano fatto interrompere il combattimento e siano stati espulsi..

Il judo è uno sport di combattimento fra persone che si rispettano e rispettano l'arbitro.

 

 

 

 

 

Inoltre , vorremmo ricordare  che nel Judo sono praticamente inesistenti i casi di DOPING o qualsiasi altra forma di imbroglio. E’ uno sport duro ed onesto, che insegna ad avere rispetto dell’avversario E di sé stessi, ed è per questo che è uno sport particolarmente adatto ai bambini ed ai giovani.

 

Guardate questo Video...
ci mostra esattamente qual'è lo spirito del Judo...

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